Esposto contro la nazionale israeliana che sfiderà l’Italia a Udine: “Si indaghi sulle loro responsabilità nel genocidio a Gaza”


Un esposto contro i calciatori e lo staff della nazionale israeliana di calcio che il 14 ottobre giocheranno contro l’Italia per le qualificazioni ai Mondiali del 2026 è stato presentato da un avvocato alla Procura della Repubblica di Udine. “Dobbiamo fermare il genocidio in corso a Gaza e quindi, da uomo di legge, invito le nostre autorità ad indagare, anche con l’ausilio dei servizi segreti alla ricerca di eventuali responsabilità degli israeliani che verranno in Friuli per la partita”. Vitto Claut, referente del Codacons per il Friuli Venezia Giulia, era diventato famoso durante il Covid per una singolare forma di protesta contro il green pass, quando girava per la città indossando la divisa dei deportati nei lager nazisti. L’unico luogo dove non la portava era il Tribunale di Pordenone, per una forma di rispetto verso l’attività forense.
Adesso ha scritto e depositato una denuncia che riguarda la partita di calcio annunciata per l’autunno allo stadio di Udine. “Per la seconda volta in 12 mesi, Udine si trova ad ospitare una partita di calcio tra la nostra nazionale e quella di Israele, il cui Governo si sta rendendo protagonista di una serie di crimini di guerra senza precedenti, violando sistematicamente e quotidianamente il diritto internazionale. Tra i vari provvedimenti che la comunità occidentale non ha preso per contrastare il massacro in atto in Palestina e negli altri paesi del Medioriente c’è anche il divieto di partecipazione a manifestazioni internazionali delle rappresentative israeliane, ivi comprese quelle sportive”.
Visto che la gara sarà disputata e considerando le cifre del massacro e delle devastazioni in corso, con la morte per fame di migliaia di persone, Claut scrive: “Alcuni calciatori e dirigenti della nazionale israeliana continuano a esprimere esplicito sostegno alla distruzione di Gaza, e addirittura fanno parte dell’esercito israeliano. A parere del sottoscritto tale comportamento e tutte le atrocità commesse dallo Stato di Israele e il suo esercito e le sistematiche violazioni del diritto internazionale non possono restare impunite, in quanto si tratta di un genocidio riconosciuto a livello mondiale”.
L’invito alla Procura di Udine è di aprire un’indagine “anche attraverso l’incarico ai servizi segreti italiani ed europei per individuare ogni persona che all’interno della squadra di calcio o del suo staff abbia partecipato in tutto o in parte ad azioni militari ed uccisioni nei confronti dei palestinesi, non responsabili di alcun reato nei confronti degli israeliani”. Il legale fa riferimento al Diritto internazionale e ai crimini di guerra da esso previsti, per questo ha deciso di interessare l’autorità giudiziaria italiana, anche se la competenza dell’azione penale per i reati più gravi è della Corte Penale Internazionale.
Il Fatto Quotidiano